Sunday, March 05, 2006

About near-future technology

The following is an article I wrote some months ago for a local student's magazine. It's about near-future machines or technology. Today we have tv on less than palm size mobiles, micro-chips which can store hundreds of gigabytes of memory, machines which scan in detail the brain, hightech satellites and telescopes, and microscopes which can reveal the smallest microcreatures that exist. And there's still a lot which man has invented but we still don't know what's it all about! Millions have watched Star Trek, Dr. Who, Galactica and Star Wars. Others have watched or read Jurassic Park (Michael Crichton) and Brave New World (Alduous Huxley), let alone the novels of Jules Verne. Mine is just a simple reflection on what has still to come.

Parole che mi hanno sempre affascinato sono “fantasia”, “fantascienza”, “meraviglia”, “spaziale”, “tecnologia”, “invenzione” e così via. E inoltre, anche se oggi non sono più un bambino o un adoloscente, trascorro parte sostanziale del mio tempo libero a leggere libri che trattano di astronomia, viaggi spaziali e alieni amici e nemici, ma anche a guardare film o serie tv come Star Trek, X-Files, e Guerre Stellari. Inconsciamente mi lascio spesso trasportare dalla fantasia e m’immagino inventore di vari aggeggi ancora inesistenti, anche se con i tempi che corrono non si sa mai!

Tra le mie invenzioni fantastiche c’è una macchina particolare che assume la forma di una piccolissima stanza con due porte opposte. Uno, che si trova peresempio a Malta, entra da una porta, pronuncia l’indirizzo del luogo dove vuole approdare – magari a San Francisco vicino al Ponte Dorato, o a Firenze in Piazza della Signoria, o a Parigi di fronte alla Torre Eiffel – e uscendo dalla porta opposta ci si trova subito nel luogo desiderato, così in quattro e quattro otto.

C’è poi l’aggeggio che si lega alle fotografie. Tutti noi scattiamo delle fotografie, però non tutti ci chiediamo chi possano essere le persone che incidentalmente si trovano nello sfondo delle nostre fotografie. Questa macchina fantastica rivelerà l’identità di tali persone: la loro nazionalità, la famiglia, il lavoro, la città dove vivono, persino i loro passatempi.

Un’altra macchina fantastica prende la forma di uno schermo portatile o più semplicimente uno specchio grande quanto una cartella. Serve soprattutto a quelli che s’interessano di storia, del loro passato e di come erano i luoghi nei quali vivono cinque, dieci, cento, mille anni fa. Praticamente, uno che vive a Valletta può puntare lo schermo sul Porto Grande, con le Tre Città antiche come sfondo, e, guardando dentro, seguire a ritroso gli avvenimenti e i profili urbani della zona. Sicuramente se avrà tempo e pazienza, può seguire in prima persona lo svolgimento del Grande Assedio del 1565, o se va più indietro nel tempo l’arrivo dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni e l’edificazione dei palazzi o delle chiese più belli di Cottonera. L’utente di questo schermo può vedere persino il Porto Grande durante la Seconda Guerra Mondiale quando era pieno di navi britanniche e sotto l’attacco costante degli aerei tedeschi. Chissà, una tale macchina-schermo potrebbe persino funzionare come sguardo verso il futuro: si potrebbero vedere le nostre città tra venti, cento o cinquecento anni! Sarà ancora un’isola il nostro piccolo paese? Diventerà un’unica città piena di grattacieli dai vetri luccicanti?

Molti di noi viviamo senza mai chiederci chi erano i nostri avi, cosa facevano, dove vivevano, com’erano fisicamente e caratterialmente. Alcuni hanno visto qualche foto ingiallita chiusa in un cassetto di un mobile abbandonato nell’attico della nonna. Però pochi si lasciano prendere dalla curiosità. Ebbene, questo aggeggio fantastico non è più grande di un accendisigarette e funziona come quelle piccole macchine digitali ed elettroniche che usano le persone diabetiche per controllare il livello del glucosio nel sangue. In questo caso però i dati che escono dal test riguarderanno l’albero genealogico della persona in questione: potrà così scoprire esattamente i luoghi da dove sono originati non solo i propri nonni e ma anche i bisbisbisbisnonni. Ne uscirebbero in alcuni casi risultati sbalorditivi! E così si potranno capire esattamente le origini dei nostri tanti e variatissimi cognomi.

Un ultimo aggeggio fantastico sarebbe quello capace di aprire una parentesi o un varco temporale lungo non più di ventiquattro ore nello spazio di un’unica ora! Immaginate i vantaggi soprattutto per quelli che oggi si lamentano costantemente del fatto che il tempo vola via (tempus fugit!), di quelli che si trovano sempre a corto di tempo. Chi incidentalmente sa che non finirà il lavoro in tempo può adoperare questa macchina fantastica per recuperare il tempo perso. Però si deve sempre essere cauti e non esagerare.

Finisco con una nota umoristica: alcuni mesi fa un mio amico, tutto contento e orgoglioso, mi ha fatto vedere il suo nuovo videotelefonino dell’ultima generazione. Io gli ho domandato se il suo – come il mio – avesse la doccia portatile, l’asciugacapelli, l’ombrellino, l’ariacondizionata e la spazzola da denti, tutti integrati nel sistema?!

novembre 2005

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